Categoria: News

7 Gennaio 2020

La liposuzione è un intervento che consiste nel rimodellare il corpo eliminando quell’eccesso adiposo sottocutaneo utilizzando una cannula aspiratrice.

La liposuzione consente di eliminare porzioni di grasso tramite aspirazione, con piccole incisioni di alcuni mm a cui segue l’inserimento sottocutaneo nel tessuto di cannule.

La tecnologia utilizzata per realizzare la liposuzione si é molto evoluta negli anni ed attualmente si puo´ effettuare l´operazione utilizzando micro-cannule vibranti oppure cannule ad ultrasuoni oppure altre tecnologie laser meno invasive con l´obiettivo di sciogliere il grasso senza incisioni con bisturi.

La liposuzione si puo´effettuare a livello delle cosce, delle ginocchia, dei glutei, dell’addome, dei polpacci, dei fianchi, delle braccia e del collo: liposuzioni poco estese possono essere effettuate in anestesia locale mentre quelle più ampie richiedono una anestesia generale.

La liposuzione ha una durata molto variabile in base alla estensione delle aree da trattare ed al loro numero. Un’operazione che riguarda soltanto le ginocchia, ad esempio, dura circa 40 minuti mentre una liposuzione dei fianchi, addome e cosce può durare anche 2-3 ore.

Dopo l´intervento la durata della degenza in clinica dipende dall’estensione dell’intervento eseguito. Piccole liposuzioni in anestesia locale richiedono un periodo di osservazione di poche ore mentre per operazioni più estese è prevista l´ospitalizzazione in clinica di una giornata.

Dopo la liposuzione è necessario indossare per qualche settimana uno speciale indumento elasticizzato per favorire la riduzione del normale gonfiore post-operatorio.

Anche i tempi di recupero variano in funzione della estensione e del numero delle aree trattate. In ogni caso nelle 48 ore successive all’intervento il paziente deve rimanere a riposo. A partire dal terzo giorno puo´ riprendere a svolgere una vita normale evitando però attività faticose. Dopo 4-5 giorni si puo´ giá riprendere l´ attività lavorativa d´ufficio. A partire dalla terza settimana il paziente puo´ riprendere gradualmente a svolgere tutte le normali attività compresa quella sportiva. Il risultato estetico, apprezzabile già dopo le prime tre settimane, sarà definitivamente raggiunto a distanza di circa tre mesi dall’intervento di liposuzione.

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7 Gennaio 2020

La blefaroplastica é l’operazione di chirurgia estetica con cui si ricostruiscono le palpebre, eliminando la pelle in eccesso dalle palpebre insieme alle ernie di grasso che costituiscono le borse palpebrali.

La blefaroplastica può interessare le palpebre superiori (blefaroplastica superiore), quelle inferiori (blefaroplastica inferiore) o entrambe (blefaroplastica completa).

Per quanto riguarda la palpebra superiore la tecnica è standard ed ha come obiettivo rimodellare la palpebra superiore piuttosto che asportare i tessuti in eccesso. Per la palpebra inferiore, invece, esistono diverse tecniche che si differenziano per vari aspetti come ad esempio la via di accesso (esterna, cioè attraverso la pelle con conseguente cicatrice al di sotto delle ciglia, o trans-congiuntivale senza alcuna cicatrice esterna), sotto-muscolare o sopra-muscolare, con riposizionamento del grasso.  La scelta dell’intervento più idoneo viene presa a seguito della visita col chirurgo che si effettua prima dell´operazione.

Nessuna medicazione è apposta alle palpebre superiori mentre generalmente per quelle inferiori si applicano due cerotti al di sotto delle ciglia che vengono rimossi dopo 48-72 ore.

La blefaroplastica viene eseguita in anestesia locale: non é quindi necessaria l´ospitalizzazione in clinica, ma solo un breve periodo di osservazione post-operatoria.

Nelle prime ore dopo l’operazione compaiono in genere edema ed ecchimosi palpebrali che scompaiono nell’arco di una settimana. I punti di sutura generalmente sono rimossi dopo la quinta giornata post-operatoria. Il paziente dovrà evitare l’esposizione diretta al sole almeno per 30 giorni e massaggiare la zona circostante le orbite con micro-massaggi drenanti.

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7 Gennaio 2020

Uno degli interventi piú richiesti da parte del pubblico femminile é certamente la mastoplastica additiva. Per una donna il seno é il segno piú visibile della sua femminilitá e con il passare degli anni si puo´ svuotare, per esempio in seguito alla gravidanza: cosí la donna sente l´esigenza di dover ricorrere alla chirurgia estetica per riacquistare il seno che aveva in precedenza.

L´ intervento di mastoplastica additiva aumenta il volume del seno e se unito alla modellazione ne migliora anche la forma. Questo tipo di intervento è indicato in particolar modo per un seno piccolo, poco sviluppato o per un seno che si è ridotto di volume e che col tempo si é svuotato.

Prima dell’operazione il paziente deve effettuare presso la clinica la visita medica, necessaria per verificare la sua buona condizione di salute. Dopo aver conseguito l´idoneitá con gli esami di laboratorio e la valutazione clinica, il paziente sostiene anche un colloquio personalizzato con il chirurgo per decidere la misura, il contenuto e la forma delle protesi.

L’intervento di mastoplastica additiva generalmente viene effettuato in anestesia generale, ma può essere effettuato anche in anestesia locale.

Le protesi vengono inserite tramite un’incisione di circa 5cm nella parte inferiore esterna del solco mammario, oppure nel cavo ascellare o nel contorno inferiore dell’areola: il chirurgo decide la tecnica piú idonea dopo aver visitato la paziente

La durata dell’intervento di mastoplastica additiva generalmente é compresa tra 1h e 2h.

Durante i giorni immediatamente successivi all’operazione il seno può presentarsi un po’ più alto rispetto al solito, ma nell’arco di tempo che va dalle 3 alle 6 settimane si posiziona in modo naturale.

Se l’operazione è avvenuta con la paziente in anestesia generale, é necessaria la notte di ospitalizzazione in clinica. Se invece l’operazione è stata eseguita in anestesia locale, la paziente viene dimessa nello stesso giorno in cui è stato effettuato l’intervento.

La paziente il giorno successivo all´operazione viene visitata e dimessa. Se il chirurgo per chiudere le incisioni ha usato una colla, non sará necessaria una ulteriore seduta per togliere i punti. Alla paziente viene applicato uno specifico reggiseno elasticizzato, che dovrà essere tolto dal chirurgo stesso.

Le attività di routine potranno essere riprese dopo una settimana di riposo. Per sport leggeri come il tennis si dovranno aspettare almeno tre settimane e per sport più pesanti come il nuoto si dovrá attendere sei settimane.

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22 Marzo 2017

Boom del turismo medico in Repubblica Ceca

La Repubblica Ceca, non è solo nota come meta turistica culturale, ma anche medico. Da qualche anno, è al top fra le destinazioni della Nuova Europa che offrono cure dentistiche e interventi di chirurgia plastica a prezzi più bassi (articolo originale qui)

La rivista Forbes  nei particolari settori della chirurgia robotica e plastica ha classificato la Repubblica ceca come una delle prime dieci destinazioni di turismo sanitario in campo mondiale.

Rifarsi il seno o il naso a Praga costa rispettivamente tremila euro e duemila euro. Un impianto dentistico circa mille euro. Un face lifting poco più di duemila euro. Tariffe che, se paragonate a quelle dei principali Paesi occidentali, risultano quasi dimezzati e questo è un fatto che, in tempi di crisi economica, non mancherà di farsi sentire.

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20 Marzo 2016

Per salute e per bellezza: il decollo del turismo medico

Specialisti altamente qualificati, personale che parla inglese, tedesco e spesso anche russo hanno spianato la strada a una rapida crescita del settore nella Repubblica Ceca.
Anche dall’Italia l’emorragia di pazienti verso l’estero comincia a farsi importante. Gli incassi dei medici italiani sono calati sempre di più dal 2008 a questa parte.

 di Edoardo Malvenuti
(articolo originale qui)

Castelli persi nei boschi, taverne, ori e bronzi del barocco praghese, ecco una manciata di ragioni per cui centinaia di migliaia di turisti ogni anno visitano la Repubblica Ceca. Ma sulla piazza c’è del nuovo, si chiama “medical tourism”. Un numero importante di stranieri che vanno e vengono dal Paese, un flusso che si irrobustisce sempre di più: è il turismo a scopo sanitario, di coloro che scelgono di trattenersi in Repubblica Ceca in media otto giorni per sottoporsi a trattamenti specialistici in cliniche attrezzate e all’avanguardia.
Stando a un recente studio britannico, che si occupa di classificare scelte e gradimento di chi si reca all’estero per cure e trattamenti, la Repubblica Ceca risulta la nuova meta più apprezzata dagli europei. Il 74% dei “turisti della salute”, giunti in Repubblica Ceca, ha dichiarato di essersi recato – per il momento – una sola volta nel Paese, mentre il 17% già conta diversi ingressi. Cifre importanti a testimoniare che il momentum di Boemia e Moravia come destinazioni per cure mediche d’alto livello potrebbe essere arrivato, e che tanti di quelli che hanno cominciato un ciclo di trattamenti torneranno più volte nei mesi a venire.

La congiuntura è favorevole: in un momento in cui la crisi attanaglia il Vecchio Continente e costringe tutti a far conti più accorti sia sulle spese essenziali che su quelle di piacere, sono sempre di più i cittadini inglesi, tedeschi, austriaci, russi e da ultimo anche italiani che organizzano un soggiorno a Praga, Brno o Zlín per potersi curare in cliniche private attrezzate alla ricezione degli stranieri.
Specialisti altamente qualificati, personale che parla inglese, tedesco e spesso anche russo hanno spianato la strada a una rapida crescita del settore.
«Siamo attrezzati alla ricezione di pazienti stranieri dal 2011, e solo un anno dopo sono ormai 4 o 5 i clienti che ogni settimana si rivolgono alla nostra clinica dall’estero» spiega Jitka Kellnerová, dottoressa alla SurGal Clinic di Brno specializzata in trattamenti di chirurgia plastica. E continua: «La maggior parte dei pazienti vengono da Regno Unito, Germania e Austria ma recentemente abbiamo iniziato una collaborazione con alcune agenzie italiane e ci aspettiamo presto arrivi anche da questo Paese».
Spesso a spingere gran parte dei pazienti sono le tariffe di gran lunga più snelle che quelle delle cliniche private dell’ovest europeo. Per alcuni trattamenti il risparmio arriva ad essere persino di 2500 euro.

Lo spostarsi per effettuare cicli di cure all’estero, in un Paese dove sono decisamente più economiche del proprio, non è né un fenomeno nuovo, né circoscrivibile al Vecchio continente. Ad esempio si stima che siano più di un milione e mezzo gli americani che ogni anno ricevono trattamenti medici fuori dai confini degli Stati Uniti. I dati più recenti riferiti al Regno Unito parlano di 60.000 inglesi ad avere intrapreso un viaggio per lo stesso motivo, con una tendenza in aumento di anno in anno.
Nel caso della Repubblica Ceca ad attirare un gran numero di pazienti è, oltre la professionalità del personale medico e paramedico, la modernità di strutture e attrezzature. Il sempre maggiore numero di turisti da clinica provenienti dall’estero ha convinto il ministero della Salute di Praga a lanciare una campagna di promozione in diversi Paesi e lingue europee. Si tratta di libretti snelli che illustrano le diverse specifiche di alcune strutture particolarmente qualificate. Ognuna ha la sua specializzazione, e prese nel loro insieme praticano ogni genere di trattamento.
Scorrendo i siti internet di alcune cliniche odontoiatriche, si incontrano lunghe e dettagliate liste di trattamenti. Così, ad esempio, si scopre che l’impianto di una capsula dentale in ceramica parte da un prezzo di 300 euro, mentre per una otturazione bastano 100 euro.

Si sa, la poltrona ma soprattutto la fattura del dentista fanno spesso tremare. Ma questa volta non i pazienti, ma i professionisti italiani. Colpa della concorrenza della Repubblica Ceca, o di altri Paesi dell’Est come Romania e Ungheria. L’emorragia di pazienti è importante, gli incassi dei medici italiani sono calati sempre di più dal 2008 a questa parte. E il “dolore” dei dentisti italiani è talmente acuto che diverse organizzazioni regionali degli odontotecnici hanno organizzato convegni e campagne per denunciare i rischi del turismo dentale. In particolare l’associazione marchigiana ha lanciato una curiosa campagna: “Vu Curà?”, in cui un volantino ritrae i ferri del dentista e paventa sciagure per chi decidesse di farsi curare durante una vacanza medica. Insomma, per i dentisti italiani il timore di vedere diradarsi i nomi sulla loro agenda è reale.

In Repubblica Ceca tuttavia la maggior parte delle cliniche private sono specializzate in interventi di chirurgia plastica: sono queste le più frequentate dai pendolari dell’estetica, in particolare per operazioni al viso e al seno. Ed sono proprio questo genere di interventi, tra tutti i trattamenti, il movente traino per i più: secondo lo studio inglese questo settore si prenderebbe una fetta del 60% del totale delle entrate totali legate al “medical tourism”.

Non solo i dentisti, in Italia, mettono in guardia sulla possibilità di interventi all’estero: «Tanto dipende dalla struttura e dalla formazione dei medici – spiega il dott. Pierluigi Santi, Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Plastica di Genova – ma il vero problema è un altro: in chirurgia estetica il 50% di un intervento è il postoperatorio, che implica la necessità, se necessario, di un pronto intervento». Difficile, se non impossibile, se la clinica a cui si è scelto di rivolgersi si trova all’estero. «In chirurgia estetica la medicazione è essenziale. Qualsiasi problema richiede di intervenire subito, anche un breve ritardo può pregiudicare la buna riuscita dell’intervento», continua il professore. E aggiunge: «Spesso queste cliniche pubblicizzano interventi senza possibili complicazioni, che in realtà esistono e di cui i pazienti devono essere a conoscenza». Detto questo, tutto sta nel sapere ponderare la professionalità della struttura a cui ci si rivolge.
Non sempre, tuttavia, si contatta una clinica all’estero per modificare curve o pieghe del corpo sgradite: molte sono le strutture che propongono trattamenti ad hoc contro l’obesità. Oppure percorsi terapeutici di lotta all’infertilità: dalla fecondazione in provetta, alla donazione di embrioni.

Da considerare, infine, è che l’affermazione del turismo medico come importante realtà della sanità ceca è incentivato dal gran numero di voli a basso costo che dalla maggior parte delle capitali europee raggiungono diversi aeroporti della Paese. Certo un incentivo, considerando che un volo prenotato con il dovuto anticipo può arrivare a costare meno di cento euro andata e ritorno sia da Milano che da Londra. Per quanto riguarda i tedeschi la frontiera è facilmente raggiungibile anche in macchina.
In definitiva il turismo medico, a pochi anni dalla sua “nascita” ufficiale è già una importante e redditizia realtà dell’economia. E dati alla mano, in tanti si augurano – non certo i professionisti in camice bianco di mezza Europa – che questo possa essere solo l’inizio.

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29 Febbraio 2016

La Repubblica Ceca é il terzo Paese piú frequentato dalle coppie italiane

Ogni anno, sono circa 2.500-2.700 le coppie italiane che si recano all’estero per poter effettuare un intervento di fecondazione eterologa. È questa l’ultima stima disponibile dell’Osservatorio sul turismo procreativo.  “Circa 4-5000 coppie italiane l’anno, ma secondo altre stime si tratterebbe del doppio – spiega il presidente dell’Osservatorio, Andrea Borini – si recano all’estero per effettuare trattamenti per la procreazione assistita: oltre la metà di queste sceglie di espatriare per poter ricorrere alla fecondazione eterologa”.

La Spagna è una delle destinazioni privilegiate anche perché adotta una legge che consente la fecondazione assistita per le donne single, l’ovodonazione, l’embrio-donazione, nonché l’anonimato dei donatori. In seconda posizione si colloca la Svizzera, con un flusso di circa 630 italiani sempre nel 2011.

La Repubblica Ceca è il terzo paese più frequentato dalle coppie italiane.  

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